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Fondazione Cariparo: il nuovo regolamento del Bando Comunità Energetiche Rinnovabili

Adesione a CER già costituite, partenariati liberi, credito agevolato e nuovi soggetti ammessi: così Fondazione Cariparo accelera sull’energia condivisa

Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha pubblicato il 2 maggio scorso il nuovo Regolamento del “Bando CER – Comunità Energetiche Rinnovabili e altri progetti di transizione energetica”, inizialmente lanciato nel novembre 2024. L’obiettivo? Rafforzare il supporto allo sviluppo di progetti locali capaci di generare benefici ambientali, economici e sociali, in linea con gli obiettivi europei e nazionali per la transizione energetica.

Per presentare una richiesta di contributo, per una CER o una configurazione di autoconsumo collettivo, gli enti devono iscriversi sulla piattaforma ROL e allegare la documentazione prevista.

Gli aggiudicatari accedono – gratuitamente – ad un percorso strutturato che include

  • l’assistenza tecnica ed economico-finanziaria per l’analisi di fattibilità
  • l’attività di coinvolgimento della comunità locale
  • la costituzione della CER e l’attivazione della stessa, o della configurazione di autoconsumo collettivo
  • l’eventuale candidatura al bando del PNRR o della Regione per la realizzazione degli impianti

Se il progetto supera positivamente questa fase, avrà a disposizione anche a un ulteriore contributo a fondo perduto fino a 30.000 euro a copertura delle spese di avviamento.

Pur mantenendo invariato il plafond complessivo di 2,5 milioni di euro, la nuova versione introduce importanti novità volte ad ampliare la partecipazione e facilitare l’attuazione concreta delle iniziative.

PIÙ OPZIONI PROGETTUALI E FLESSIBILITÀ NEI PARTENARIATI

Tra le principali innovazioni, in alternativa alla costituzione di una nuova CER, sarà possibile aderire a comunità energetiche già esistenti, offrendo così nuove opportunità agli enti locali e agli stakeholder del territorio. Si potranno inoltre realizzare Configurazioni di Autoconsumo Collettivo.

Un cambiamento significativo riguarda anche la struttura dei partenariati che non dovranno più essere necessariamente in forma associata pubblico-privato. I progetti, quindi, potranno ora essere presentati da un singolo soggetto, oppure da reti composte esclusivamente da soggetti pubblici o privati, garantendo così maggiore flessibilità nella costruzione delle proposte.

UNA PLATEA DI BENEFICIARI PIÙ AMPIA

Si amplia, inoltre, la platea dei soggetti ammissibili. Possono ora partecipare tutti i destinatari previsti dal Regolamento dell’Attività Istituzionale della Fondazione:

  • enti pubblici;
  • enti del Terzo Settore;
  • enti religiosi civilmente riconosciuti;
  • altri enti privati senza scopo di lucro dotati di personalità giuridica;
  • cooperative che operano nel settore dello spettacolo, dell’informazione e del tempo libero;
  • società e associazioni sportive dilettantistiche iscritte nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri;
  • imprese sociali di cui al D.lgs. n. 112/2017, comprese le Cooperative sociali di cui alla Legge n. 381/1991;

Rimane comunque il requisito della sede legale e operativa nelle province di Padova e Rovigo.

STRUMENTI FINANZIARI AGEVOLATI E TEMPI PIÙ LUNGHI PER REALIZZARE I PROGETTI

La Fondazione ha siglato una convenzione con alcuni istituti bancari per l’erogazione di finanziamenti a condizioni agevolate. Inoltre, tra le spese ammissibili rientrano ora anche quelle relative alla mediazione creditizia, riconoscendo il ruolo strategico di questo servizio nell’accesso alle risorse finanziarie.

Infine, è stato esteso a 12 mesi il periodo utile per sostenere le spese e completare le attività previste. L’allungamento dei tempi mira a offrire ai beneficiari maggiore flessibilità nella gestione operativa e a favorire una pianificazione più sostenibile, attenta ai tempi e ai bisogni dei territori.